Il rialzo dei prezzi dei beni di prima necessità cala lievemente, ma i consumi rimangono bassi. Il trimestre anti-inflazione arriva in soccorso.

Negli ultimi mesi, gli scontrini della spesa hanno fatto sudare freddo parecchi italiani: colpa dei prezzi dei beni di largo consumo in continuo aumento, a causa della forte inflazione. Ora, però, si registra una leggera frenata ai rialzi, ma i cittadini, dicono le associazioni di consumatori, continuano a comprare poco, e per questo il governo ha pensato a tre mesi di sconti, in cui i supermercati saranno invasi dai bollini “tricolore”.

donna spinge carrello spesa supermercato

In calo i rialzi sui beni di prima necessità

Dopo mesi di costi alle stelle, i dati Istat annunciano una frenata sugli aumenti dei prezzi di beni alimentari, per la cura della casa e della persona, che scendono in media ed in termini tendenziali dal +9,4% al +8,3%, seguiti dai beni ad alta frequenza di acquisto, che balzano dal 6,9% al 6,6%.

Come pesare la pasta
e il riso senza bilancia?

Questo, come riporta Il Sole 24 Ore, si deve soprattutto ai lievi cali registrati nei prezzi dei prodotti alimentari, sia per quanto riguarda i lavorati (da +10,0% a +9,1%), che i non lavorati (da +9,2% a +7,7%), così come i beni durevoli (da +4,6% a +4,0%), quelli non durevoli (da +5,2% a +4,8%), quelli semidurevoli (da +2,9% a +2,4%) e i servizi relativi all’abitazione (da +3,9% a +3,7%).

E’ grazie a questi rallentamenti che, nel mese di settembre, si è potuta avere una decelerazione, seppur lieve, dell’inflazione, che è aumentata dello 0,2% su base mensile e del 5,3% su base annua, rispetto al più alto +5,4% del mese precedente.

I consumatori comprano ancora poco

Nonostante questa tendenza al ribasso, i prezzi nei supermercati rimangono comunque alti e per questo motivo gli italiani continuano a comprare poco. Si parla proprio di consumi in negativo, “in particolare per quanto riguarda i volumi vendita del settore alimentare”, spiega Alberto Buttarelli, presidente di Federdistribuzione, come riportato da Il Sole 24 Ore.

Sempre sul quotidiano di economia si rilevano a tal proposito i dati di Coldiretti, l’associazione di rappresentanza e assistenza dell’agricoltura italiana, che confermano il comportamento dei cittadini, constatando come le quantità di beni alimentari acquistati siano diminuite del 5% nell’ultimo anno, con gli italiani sempre più alla ricerca di prezzi bassi.

Il trimestre anti-inflazione e i bollini tricolore

Il governo ha pensato di correre ai ripari, e l’ha fatto ideando un patto anti-inflazione, sottoscritto nei giorni scorsi dalla premier Giorgia Meloni, dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, e dagli esponenti delle categorie di settore, come Confesercenti, Federdistribuzione e Confcommercio.

Di cosa si tratta? Dal 1 ottobre al 31 dicembre 2023 sarà in vigore il “trimestre anti-inflazione”, ossia un periodo in cui il paniere dei beni alimentari e di largo consumo avrà prezzi ridotti e calmierati. Veri e propri sconti, a cui hanno aderito molte catene di supermercati, come Coop, Conad, Despar, Penny e Carrefour, che si sono dette pronte ad abbassare o bloccare i prezzi di molte delle loro merci, tra cui pasta, latte, zucchero, uova, carne, saponi e farmaci (il ribasso sarà circa del 10%).

E per riconoscere i prodotti toccati dal patto governativo, saranno apposte sulle confezioni dei bollini tricolore. Dopotutto, secondo la presidente del Consiglio, l’iniziativa: “E’ un bel messaggio alla nazione, agli italiani, sulla capacità che l’Italia ha ancora nei momenti di difficoltà di lavorare insieme, di cercare di muoversi come una comunità per raggiungere degli obiettivi.

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ultimo aggiornamento: 02-10-2023


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